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Dal 2022 la tassa sui parcheggi dei grandi generatori di traffico in Ticino

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Creato il 01.09.2020

Un’area di parcheggio privata nella città di Lugano (foto: D. Marconi) Un’area di parcheggio privata nella città di Lugano (foto: D. Marconi)

Il Canton Ticino può iniziare la sperimentazione della cosiddetta “tassa di collegamento”: dopo quasi 4 anni di attesa, le decisioni del Tribunale Federale e quelle conseguenti del Governo cantonale sono finalmente note.

Nel 2015 il parlamento ticinese aveva approvato la tassa, quale elemento della politica di mobilità cantonale composta da un insieme organico di misure, pensate a beneficio dei cittadini e dell’ambiente (scopi principali: ridurre il traffico e favorire il trasporto pubblico); nel 2016 erano state raccolte le firme per il referendum abrogativo, la popolazione aveva votato confermando la tassa e infine il Tribunale Federale (TF) aveva deciso per la sospensione, in attesa del proprio pronunciamento sui ricorsi inoltrati.

La tassa, inserita nella Legge cantonale sui trasporti pubblici, era stata pensata per i posteggi ad uso di lavoratori (CHF 3.50/giorno lavorativo) e clienti (CHF 1.50/giorno lavorativo) dei cosiddetti “grandi generatori di traffico”, cioè aziende e commerci attorno a cui gravitano ingenti flussi veicolari che contribuiscono in modo determinante alla congestione delle strade ticinesi. La soglia stabilita per determinare l’applicabilità della tassa era stata di 50 stalli (al di sotto non si paga) e i Comuni discosti e meno serviti dal trasporto pubblico non erano stati assoggettati.
Il 1° aprile 2020 (e non è uno scherzo) viene comunicata dal TF la tanto attesa decisione: ricorsi respinti.
Non vi è disparità di trattamento tra i Comuni, perché l’applicazione è mirata alle zone più colpite dal traffico ed è quindi coerente con gli obiettivi.
La disparità di trattamento non è nemmeno invocabile nei confronti degli stalli ad uso domestico, perché di principio questi ultimi non generano movimenti. La violazione della garanzia della proprietà privata in ambito fiscale e del principio della libertà economica non è stata provata adeguatamente dai ricorrenti.Il punto critico evidenziato è nella definizione della soglia di 50 stalli: il TF, tuttavia, sottolinea che il previsto periodo di prova della tassa (3 anni) servirà proprio ad evidenziarne l’efficacia e la conformità agli obiettivi, permettendo, eventualmente, di apporre adeguati correttivi.

Il 19 agosto 2020 il Governo ticinese ha fatto sapere che, per tutelare l’economia delle aziende nella difficile ripresa post COVID-19, l’entrata in vigore effettiva della tassa non avverrà prima del 2022 e l’applicazione non sarà retroattiva.

In futuro, si vedrà fino a che punto questa decisione del Tribunale federale avrà un impatto anche su altri Cantoni. Fino al termine dell'ottobre 2020, le aziende che vogliono affrontare attivamente il tema della gestione della mobilità avranno la possibilità di beneficiare di consultazioni preliminari gratuite e contributi finanziari per analisi approfondite nell'ambito del programma nazionale "Gestione della mobilità aziendale". Inoltre, le attuali linee guida VCÖ (l’associazione del traffico austriaca) trattano il tema "Indirizzare i tragitti casa-lavoro a favore del clima". Coloro che desiderano concentrarsi in modo specifico sull'uso della bicicletta nelle aziende avranno l'opportunità di partecipare a un webinar della Rete della mobilità intelligente il 25.09.2020.

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